C’è un mondo di servizi finanziari dedicati ai pensionati che ti aspetta: attraverso strumenti come il prestito riservato ai pensionati INPDAP e INPS e le speciali condizioni di prestito che tuttopensionati mette a tua disposizione (utilizzando meccanismi come la cessione pensione o i prestiti a 120 mesi) ottenere un finanziamento o un prestito personale non è mai stato così conveniente … e così semplice. Scopri perchè sceglierai i nostri prestiti pensionati.
Ti sfidiamo a trovare condizioni più vantaggiose sul web del nostro prestito pensionati! Ma lasciamo parlare i numeri.
Grazie alle potenzialità di internet non è più necessario fare lunghe code o aspettare ore nella sala d’attesa di un prestito: anche per i prestiti pensionati infatti da oggi è possibile beneficiare delle straordinarie condizioni di finanziamento online. Grazie al numero verde a tua disposizione potrai contattare uno dei nostri consulenti grauitamente e se preferisci scriverci puoi utilizzare l’apposito form di contatto. Quello che conta è che ottenere un finanziamento online, anche per i pensionati, da oggi è enormemente più semplice.
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Cosa sono i prestiti per pensionati?
Una delle tipologie di finanziamento più sicure che si possa richiedere oggi è quella per pensionati. La garanzia della pensione, come reddito, è elevatissima e per questo motivo, nella maggior parte dei casi, non ci sono assolutamente problemi ad ottenere un finanziamento da parte di pensionati.
La sicurezza che questo prestito ha garantisce anche l’ottenimento di condizioni di credito molto più vantaggiose rispetto ad altre soluzioni di finanziamenti personali (come quelle per autonomi, ad esempio), il che si traduce in tassi TAN e TAEG che sono, mediamente, tra i più bassi nel mercato.
Dobbiamo anche aggiungere che il prestito per pensionati viene concesso senza problemi anche a cattivi pagatori e protestati, due categorie di persone che hanno avuto dei disguidi finanziari in passato. Nonostante questo, le condizioni del finanziamento non cambiano e rimangono sempre vantaggiose.
Come funzionano i prestiti per pensionati
La principale caratteristica dei finanziamenti per chi “gode” di una pensione è la modalità di rimborso: tramite cessione del quinto della pensione.
In sostanza, il pensionato fa domanda di finanziamento ad una banca o ad una finanziaria e il rimborso delle rate mensili avviene tramite la trattenuta del loro importo direttamente dalla pensione netta. La somma massima che si può pagare, mese dopo mese, è pari a 1/5 della pensione netta, fatte salve alcune limitazioni che riguardano la pensione minima prevista per legge. La durata massima del finanziamento è, invece, di 120 mesi, fatta salva in questo caso l’età del pensionato al momento del pagamento dell’ultima rata.
Prestiti per pensionati con pensione minima
Come anticipato, la pensione minima è uno dei limiti maggiori di questa tipologia di finanziamento.
Chi ha una pensione bassa potrebbe trovare molto difficile poter accedere ad un finanziamento perché viene meno il margine per poter calcolare la rata mensile da pagare, se già invece si avesse già una pensione appena superiore alla minima si potrebbe riuscire ad trovare qualche finanziamento, magari un prestito per piccoli importi.
In ogni caso, con una pensione minima o quasi, sarà difficile, per non dire impossibile, poter avere un prestito importante. L’importo massimo che si può rimborsare di mese in mese, infatti, non deve andare ad “intaccare la pensione minima”, il che significa che la differenza tra la pensione netta e la rata mensile deve essere maggiore rispetto alla prima.
E’ una considerazione che bisogna necessariamente fare quando si va a richiedere un finanziamento per sapere cosa aspettarsi in termini di importi.
I principali enti pensionistici
L’INPS è sicuramente il primo, il più importante e il più conosciuto ente pensionistico in Italia. Gestisce la maggior parte delle pensioni e si rivolge sia agli autonomi che ai dipendenti (settore pubblico e privato).
Di fianco all’INPS, però, ci sono tutta un’altra serie di enti pensionistici che si rivolgono a questo o quel lavoratore specifico, a seconda dei casi. Tra i principali citiamo:
ENASARCO, per la previdenza degli agenti di commercio;
ENPAF, ente previdenziale per i farmacisti;
ENPALS, ente previdenziale per chi lavora nello spettacolo, come i musicisti o gli animatori;
ENPAM, con i medici e gli odontoiatri;
INPGI, per i giornalisti
CIPAG, la cassa di previdenza per i geometri liberi professionisti
Fino a qualche anno fa, 2011 per la precisione, alla lista si aggiungeva anche l’INPDAP, l’ente pensionistici specificamente rivolto ai lavoratori dipendenti del settore pubblico. Per cercare di rimediare agli elevati debiti dello stesso, il Decreto Salva Italia dell’allora Primo Ministro Mario Monti, decise di accorpare l’ente INPDAP all’interno dell’INPS, che oggi dunque si occupa anche del trattamento pensionistico di tutti i lavoratori del settore pubblico e ministeriale.
Come trovare il miglior prestito per i pensionati
E’ difficile dire con precisione quale sia il miglior prestito per pensionati in assoluto. Molto dipende dalle necessità personali che si hanno, da quanto denaro bisogna chiedere, dalla propria età e dalla società finanziaria o banca a cui ci si rivolge.
In linea generale possiamo darvi alcuni consigli su come trovare il finanziamento ideale per ogni singola situazione: rivolgetevi a quante più banche e finanziarie possibili, in maniera tale da farvi dare un preventivo di prestito da ognuna di esse e avere una più ampia base da cui partire per fare le valutazioni finali di convenienza; considerate che la maggior parte delle finanziarie pone un limite massimo all’età del richiedente al momento del pagamento dell’ultima rata. Quasi tutte non concedono finanziamenti a chi avrà compiuto 80 anni, alcune volte si arriva fino a 85 anni, ma in generale più alta è l’età al momento del rimborso dell’ultima rata, maggiore sarà il tasso di interesse del finanziamento; valutate anche le condizioni accessorie che banche e finanziarie applicano (il riferimento è alle spese di apertura pratica), perché possono influire anche in maniera notevole sul costo finale di un finanziamento.
In linea di massima, la miglior cosa che potete fare è cercare e confrontare le varie scelte a vostra disposizione, così da trovare quella migliore, la più adatta a voi.
Come chiedere dei prestiti a pensionati, i documenti necessari
Per poter fare domanda di prestiti per pensionati occorre ricordare di portare con sé alcuni documenti fondamentali che bisogna presentare alla banca o alla finanziaria al momento della richiesta.
Oltre che i classici documenti fondamentali per ogni apertura di prestito, dunque la carta di identità (o la patente), il codice fiscale e un documento attestante il reddito (nel caso dei pensionati occorre presentare il cedolino della pensione), il prestito per pensionati richiede anche la presenza del modello ObisM, che altro non è che la carta di identità della propria pensione. In sostanza, con esso si attesta quanto si riceve ogni mese di pensione netta e l’istituto di credito può tranquillamente capire l’importo della rata mensile che ci si può permettere di pagare.
Altri documenti che possono essere importanti a seconda dei casi sono:
- documento di residenza, importante per i cittadini stranieri UE;
- documento di soggiorno, fondamentale per i cittadini extra-UE per dimostrare di aver diritto di stare nel nostro paese;
- se si hanno altri prestiti in corso è importante dire quali sono ed evidenziare quanto si sta già pagando mese dopo mese. Tali documenti si possono chiedere direttamente all’istituto di credito di cui si è già clienti.
Caratteristiche principali dei prestiti per pensionati
Vogliamo riepilogare quali sono le principali caratteristiche dei finanziamenti per pensionati, in maniera tale da fornire una visione d’insieme di questo particolare prestito che è in netta fase di crescita.
Età massima a scadenza rimborso 85 anni. La maggior parte delle finanziarie pone questa età come limite massimo da avere al momento del pagamento dell’ultima rata. E’ davvero difficile trovare istituti di credito che concedono prestiti a pensionati fino a 90 anni, e in ogni caso il tasso di interesse che si finirebbe per pagare sarebbe davvero elevato.
Possono farne domanda anche protestati e cattivi pagatori. Se avete subìto un protesto o siete stati iscritti nel registro CRIF in qualità di cattivi pagatori, i finanziamenti per pensionati rimangono in ogni caso una soluzione percorribile, senza troppe difficoltà. I tassi di interesse, inoltre, rimangono sempre convenienti perché c’è la sicurezza della pensione.
Nessun limite a quello che si può acquistare. Come detto in precedenza, si tratta di prestiti non finalizzati, dunque si può fare domanda senza bisogno di dover fornire spiegazioni del perché si ha bisogno di quel denaro.
Prestiti a firma singola. Considerando l’importanza della garanzia principale che si fornisce (la pensione), nella maggior parte dei casi questi finanziamenti sono concessi a firma singola, il che significa che non bisogna presentare alcun garante, il che rende più agevole e veloce fare domanda.
Rimborso con trattenuta della rata dalla pensione netta. Sono finanziamenti concessi con la modalità della cessione del quinto, pertanto il rimborso viene fatto in automatico con il pagamento di una rata periodica che viene trattenuta dalla propria pensione direttamente dall’ente previdenziale e da esso poi versata nelle casse della finanziaria creditrice.
Si può fare richiesta online. Come per qualunque tipo di prestito, anche nel caso di quelli per pensionati è possibile fare domanda su internet. In questo caso si ha il vantaggio di poter trovare dei tassi di interesse particolarmente convenienti e di confrontare più facilmente le varie proposte e preventivi.
Prestiti per pensionati, le conclusioni
Possiamo concludere questo testo sui prestiti per pensionati confermando che si tratta di un finanziamento facile da richiedere per tutti coloro che hanno una pensione di anzianità che sia sopra la soglia minima.
Non ci sono problemi relativamente al proprio status di pagatore, a condizione di poter dimostrare, con le proprie entrate mensili, di poter far fronte, agilmente, al rimborso delle rate periodiche.
Per qualsiasi domanda, Tuttopensionati ha la risposta: Tuttopensionati …l’esperto del prestito Pensionati a tua disposizione ! https://www.tuttopensionati.com/pensionati-inpdap/finanziamenti-ai-pensionati-tipologie-e-modalita-di-accesso-al-credito/
Finanziamenti ai pensionati: tipologie e modalità di accesso al credito
Banche e società finanziarie annoverano tra le possibilità di credito offerte alla propria clientela anche l’erogazione di finanziamenti a pensionati. Si tratta di una modalità di accesso al credito che presenta una serie di vantaggi per entrambe le parti. Da un lato, le banche e le società finanziarie sono ben disposte a concedere un prestito ai pensionati, stante la garanzia del reddito, proveniente da un solido istituto di previdenza (sia esso l’istituto di previdenza del settore privato, l’INPS, sia esso quello del settore pubblico, l’INPDAP, o altri istituti minori). Dall’altro lato, questo genere di prestito si rivela conveniente anche per gli stessi pensionati che, grazie al minor rischio associato all’operazione di finanziamento, riescono ad ottenere liquidità a condizioni economiche più vantaggiose e a tassi ridotti rispetto a quelli di mercato.
Generalmente, se il soggetto che richiede il prestito non è segnalato come un cattivo pagatore, la procedura per la richiesta e la concessione del prestito è molto rapida: per richiedere il denaro la documentazione necessaria è costituita da un documento di riconoscimento in corso di validità, dal codice fiscale e dal libretto pensionistico. Una volta presentata la richiesta, l’operazione viene in genere processata velocemente.
In linea generale, si distinguono i finanziamenti erogati a titolo di prestito personale da quelli associati alla cessione del quinto della pensione. Sono poi previsti da alcuni istituti di credito specifici prestiti destinati agli ultraottantenni. L’ammontare massimo del prestito varia a seconda del singolo istituto di credito e della tipologia di finanziamento richiesto, mentre la durata è fissata in un massimo di 10 anni.
ALTRE INFORMAZIONI UTILI SULLA CESSIONE DEL V DELLA PENSIONE
1. Calcolo rata cessione del quinto
Quando si fa domanda di prestiti per pensionati è fondamentale conoscere, prima ancora di sottoscrivere il contatto di prestito, l’importo che bisognerà andare a pagare, mese dopo mese, per far fronte al rimborso del finanziamento in maniera puntuale e regolare. Per poter avere una risposta il più possibile precisa a questa domanda e organizzare, di conseguenza, il proprio budget, è utile conoscere come funzionano la cessione del quinto (la modalità di concessione dei prestiti a pensionati) e come si calcola l’importo massimo della rata da pagare periodicamente.
Come si intuisce dal nome, la cessione del quinto prevede una rata massima mensile da rimborsare pari a 1/5 della pensione netta; facciamo un esempio concreto per capire meglio come funziona. Ipotizziamo un pensionato che porta a casa una pensione netta pari a 1.000 euro al mese. La quinta parte di questo importo è 200 euro, somma che rappresenta la rata massima che si può pagare. Sulla base di questo importo e considerando che la durata massima di rimborso è 120 mesi, si calcola la somma che il pensionato può chiedere in prestito.
Relativamente alla durata del rimborso bisogna anche considerare che l’età massima entro la quale occorrerà aver terminato il rimborso del finanziamento è 75 anni non compiuti; a volte è possibile vedere prestiti fino a 80 o 85 anni di età, ma si tratta di eccezioni.
Nel calcolo della rata della cessione del quinto bisogna considerare anche il concetto di pensione minima, già introdotto in questa pagina: la differenza tra la pensione netta e la rata mensile non deve essere mai inferiore rispetto alla minima, che per il 2017 è pari a 501,38 euro. Nel nostro esempio di prima, la pensione residua dopo aver pagato la rata mensile è di 800 euro (1.000 – 200), dunque un importo maggiore alla minima, il che significa che si può pagare una rata mensile massima pari proprio alla quinta parte della pensione.
Ipotizziamo invece il caso di un pensionato che incassa 550 euro al mese di pensione. In questo caso la quinta parte è pari a 110 euro, somma che sottratta alla pensione netta ridà 440 euro: una somma inferiore alla minima. Questo comporta che la rata mensile che si può pagare diventa pari alla differenza tra la pensione netta e quella minima, nel nostro esempio si parla di 48,62 euro al mese.
2. Le pensioni che possono accedere ai prestiti pensionati e quelle escluse
Quando si parla di prestiti per i pensionati bisogna sapere che la maggior parte dei pensionati possono accedere a questi finanziamenti: possono fare domanda tutti coloro che “godono” della classica pensione di anzianità o di vecchiaia, così come previsto dalla legge italiana.
Ci sono, invece, tutta una serie di pensionati che sono esclusi dalla cessione del quinto e non possono presentare domanda. Nelle specifico, parliamo di chi ha:
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pensioni ed assegni sociali, quelle prestazioni economiche che vengono concesse in favore di cittadini che si trovano in condizioni disagiate;
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pensioni di invalidità civile, le prestazioni incassate dagli inabili e da chi ha bisogno di accompagnamento;
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assegni di assistenza in favore di pensionati per inabilità, dove l’inabile è colui che non riesce a svolgere alcun compito in maniera autonoma e necessita di aiuto costante;
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assegni di sostegno al reddito come VOCRED, che hanno l’obiettivo di aiutare il dipendente nel far fronte alla ristrutturazione di enti pubblici;
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assegni al nucleo familiare, in quanto non rientrano propriamente tra le pensioni, bensì sono concessi, sempre dall’INPS, ai dipendenti che hanno dei figli a carico;
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pensioni con contitolarità, cioè intestate a due persone, ma solo per la parte che non è intestata a chi richiede il prestito (l’altra parte può essere usata, ovviamente la rata mensile da rimborsare sarà adattata di conseguenza);
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lavoratori che usufruiscono di prestazioni di esodo come da ex art. 4 della legge 92/2012, cioè quegli incentivi economici che sono concessi ai lavoratori prossimi alla pensione.
Come possiamo vedere, si tratta di limitazioni che riguardano essenzialmente chi ha un aiuto economico da parte dell’INPS in virtù di una situazione personale particolare.
3. Garanzie e coperture assicurative
Quando si parla di cessione del quinto della pensione, una delle condizioni fondamentali per poter ottenere questa tipologia di finanziamento è quella di sottoscrivere, contestualmente alla concessione del prestito, un’assicurazione sulla vita. Questo obbligo è previsto espressamente sul codice civile, precisamente nell’articolo 54 della legge 180/50, ed impone che l’intestatario di questa copertura sia chi fa domanda di prestito.
La cessione del quinto della pensione prevede una sola tipologia di assicurazione, quella rischio vita, a differenza della cessione quinto dipendenti che, invece, presuppone anche la sottoscrizione di una copertura rischio impiego.
L’assicurazione sulla vita è importante sia per assicurare la massima tranquillità a chi fa domanda di finanziamento, che per la società finanziaria stessa. Questo tipo di copertura, come si può intuire dal nome, si occupa di rimborsare l’intero debito residuo nel caso in cui il debitore principale scompaia prematuramente prima del rimborso totale del finanziamento, questo per evitare che il debito si trasferisca agli eredi.
Il costo della copertura varia in base al sesso e all’età del pensionato. Di solito, le polizze assicurative che sono intestate alle donne sono meno costose rispetto a quelle per gli uomini, in considerazione del fatto che il gentil sesso ha un’aspettativa di vita maggiore rispetto ai maschietti. Inoltre, più alta è l’età del pensionato e più costosa sarà il costo della copertura assicurativa richiesta perché ogni anno che passa il rischio di decesso è maggiore e pertanto la società assicurativa applicherà un costo più elevato.
Il costo assicurativo è una delle variabili che deve essere valutata quando si cerca di capire la convenienza del finanziamento, ma non viene di solito quasi mai incluso all’interno del tasso TAEG, pertanto è un costo che dev’essere considerato a parte.
Da tenere presente che non c’è obbligo, per il sottoscrittore del finanziamento, di optare necessariamente per la copertura assicurativa proposta dalla banca o dalla finanziaria di cui si è clienti, quindi è possibile cercare più preventivi e scegliere la copertura più conveniente e più completa.
4. Documenti richiesti e accessori per la concessione di un prestito
Nel momento in cui si presenta domanda di cessione del quinto della pensione, è fondamentale presentare tutta una serie di documenti che serviranno per la valutazione e la conclusione della pratica. Quelli necessari sono:
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copia di un documento di riconoscimento, carta di identità o passaporto, in corso di validità;
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copia del codice fiscale
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nel caso di pensionato extracomunitario, è fondamentale avere anche una copia del permesso di soggiorno
Ci sono poi tutta una serie di “documenti accessori” ma comunque fondamentali per la buona riuscita della domanda, ovvero quelli che sono richiesti dall’istituto di credito per dare una valutazione finale alla richiesta di denaro, cioè:
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una copia dell’ultimo o degli ultimi due cedolini della pensione, da cui si evince l’importo mensile che il pensionato incassa e da cui partire per calcolare la rata massima mensile che si può pagare;
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la comunicazione di cedibilità della pensione, un documento che viene rilasciato dall’INPS (anche nel caso di pensionati del settore pubblico, i cosiddetti ex-INPDAP) che attesta l’importo massimo che il soggetto può pagare in qualità di rata del prestito. La quota cedibile può essere richiesta presso ogni sede Inps e deve essere consegnata direttamente all’istituto di credito che gestisce la pratica. Nel caso in cui la domanda di finanziamento venga fatta ad un ente finanziario convenzionato con l’ente pensionistico italiano, la comunicazione di cedibilità potrà essere fatta direttamente dall’istituto di credito tramite un collegamento telematico con l’INPS.
A seconda della propria situazione personale, gli istituti creditizi possono richiedere anche la presentazione di altri documenti importanti per la valutazione finale della domanda.
5. Condizioni
Nella fase di valutazione del finanziamento con cessione del quinto occorre tenere ben presente le condizioni del finanziamento, al fine di capire quale tra i vari preventivi che si saranno chiesti è il più conveniente. Sappiamo che valutare correttamente un preventivo di finanziamento non è semplice perché le voci che sono coinvolte sono numerose, tuttavia ci vengono in aiuto i tassi di interesse applicati al prestito, cioè TAN e TAEG.
Il TAN è il Tasso Annuo Nominale, ovvero il tasso di interesse che viene espresso in percentuale su base annua. Tale percentuale rappresenta il solo tasso di interesse applicato al finanziamento ed è usato per calcolare, partendo dal finanziamento lordo, l’importo di quello netto. Il TAN rappresenta un tasso di interesse “imperfetto”, nel senso che include al suo interno solo il costo per interesse e non anche gli oneri accessori del finanziamento, come le provvigioni degli intermediari, i costi iniziali e quelli di gestione del finanziamento, e così via.
Questi costi sono presi in esame dal TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale), che dunque è un tasso più veritiero per capire la convenienza di un finanziamento. Il TAEG è sempre più alto rispetto al TAN ed è quello da confrontare nei preventivi.
Inoltre, il TAEG ci svela se un prestito a tasso zero è veramente tale: se solo il TAN è zero, e non anche il TAEG (cosa che accade nella maggior parte dei casi), in realtà quel dato finanziamento non è proprio zero.
Il TAEG include, al suo interno, le spese di istruttoria, ovvero delle voci di costo extra che l’istituto di credito fa pagare al richiedente nel momento in cui quest’ultimo fa domanda di prestito, e servono per coprire i costi di valutazione e di gestione della pratica.
All’interno del TAEG non sono quasi mai incluse le spese assicurative, che nella cessione del qunto della pensione sono obbligatorie, e che saranno pagate con una trattenuta fatta a monte sull’importo erogato.